giovedì 20 ottobre 2011

DOVE ERAVAMO RIMASTI?

Ieri il terzo dei quattro appuntamenti programmati dalla locale sede AGEDO per discutere e dibattere il tema dell'omofobia. L'ammiccante titolo del corso è"Tutti diversi con diritti uguali".
La serata ha previsto la proiezione del film "Due volte genitori" e un successivo dibattito moderato dalla psicologa dott.ssa Tiziana Carella.
Il film, particolare ed intenso, ha evidenziato le difficoltà, le sofferenze e poi il grande amore che le famiglie di gay e lesbiche hanno affrontato durante il percorso di rivitalizzazione del significato di essere genitori.
Una seconda stagione appunto.
Commoventi testimonianze hanno permesso di abbattere la distanza tra lo schermo e la platea.
Nel successivo dibattito, poi, la testimonianza di due genitori davvero eccezionali. Le parole di Maria, soprattutto, hanno scosso le coscienze dei presenti. Le sofferenze di un figlio omosessuale nella nostra città. Le lacrime, gli insulti, le parole disperse sui marciapiedi, hannno lastricato sofferenza e  intolleranza. Eppure, Maria , radiosa, racconta il suo amore per il figlio che ora sa sereno perchè finalmente posto in condizione di vivere.
Non si sa il peso di quelle parole quale tremendo dolore porta... un racconto ci colpisce ma sono le cicatrici dell'anima che fanno male... sempre. Nonostante questo, la nostra Maria ha il coraggio di esporre la sua storiae  si pone gentile nel confornto con gli altri.
Ha deciso di parlare per racontare la sua storia ed è forte del fatto che quella narrazione è importante perchè, sicuramente, si ripete in altre strade vicine o in piazze che siamo soliti attraversare.
Genitori così sono ammirare così come gli interventi di Gabriele Scalfarotto che con un incredibile forza grida di essere stato "l'unico genitore di un omosessuale a Foggia per almeno dieci anni". Eh si, il silenzio, la paura hanno creato muri alti in questa città. Basta una sala, però, per cominciare ad insinuare delle crepe.
Siamo intervenuti anche noi del comitato promotore Arcigay Foggia, abbiamo raccontato la necessità di essere insieme, di condividere con forza l'unione per comprendere che di diverso in realtà c'è solo lo stereotipato modo di voler indagare la privacy altrui.
Parliamo, discutiamo, facciamoci avvolgere dai dubbi... i dubbi ci permettono di interrogarci in modo sicuramente più corposo. I dubbi danno la voglia di fugarli.
Ma soprattutto, rendiamo grande il coraggio di donne come Maria, parliamo sempre, denunciamo, raccontiamo perchè la vita è una e una sola e merita di essere vissuta in toto, a 360°, liberi come solo chi vive in una democrazia può essere.
A Foggia si parla di omosessualità... non è la scoperta dell'acqua calda ma è la consapevolezza che la nebbia si sta diradando.
A chi legge il compito di diffondere e soprattutto di aiutare a dissipare i banchi che ancora si annidano lungo il percorso e le menti di coloro che ci circondano.
Noi del comitato promotore arcigay foggia così come i componenti di agedo foggia non ci fermeremo... e tu?

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